mercoledì 29 febbraio 2012

Scoprire i segreti dei formaggi a Campo Tures


© W. Lücker

Ma i buchi del formaggio come si formano?
Qual è il modo migliore per degustare il Graukäse della Valle Aurina?
Si possono inventare nuovi formaggi?

Potrebbero sembrare domande poste dal famoso topo - giornalista amante di formaggi Geronimo Stilton in una delle sue celebri avventure, invece le risposte si troveranno al Festival Internazionale del Formaggio dal 9 all’11 marzo a Campo Tures in Alto Adige.

© Associazione Turistica Valli di Tures e Aurina
Il borgo adagiato nei verdi prati delle Valli di Tures e Aurina ospita la decima edizione di uno dei più importanti eventi caseari dell’arco alpino: 100 produttori, provenienti da tutta Europa, presenteranno quasi 1000 tipi di formaggi diversi.



Il programma è fitto di appuntamenti.

Chef d’eccezione e la Cooking Gang -  i giovani ribelli dei fornelli - delizieranno i visitatori con pietanze creative e degustazioni, mentre i bambini potranno imparare moltissimo su latte e derivati con attività ludiche pensate apposta per loro, come mungere le mucche o cimentarsi con ricette a base di formaggio.

Sarà possibile scoprire le attività dei Presidi Slow Food d’Italia e d’Europa e fare la spesa al mercato contadino, ricco di prelibatezze e artigianato tradizionale.

© W. Lücker
Tra i vari presidi Slow Food sarà d’obbligo scoprire il tipico formaggio grigio, il Graukäse, prodotto nelle malghe di queste valli. Un formaggio particolare, che nasce dalla coagulazione acida del latte magro e caratterizzato da una granulosità che si può definire la firma del casaro. Un formaggio dal profumo penetrante e dal sapore che va dall’acidulo all’intenso, che si può degustare condito con olio e cipolla o sopra una fetta di pane scuro spalmata di burro. Un formaggio la cui antica storia è tramandata dalle donne che abitualmente lo fanno.

I Laboratori del Gusto porteranno alla scoperta dei sapori tradizionali, dei nuovi formaggi tedeschi, dei segreti dei buchi più famosi del mondo, degli abbinamenti più insoliti come quello imperdibile tra il Graukäse della Valle Aurina, il sigaro toscano e birre a doppia fermentazione. E poi degustazioni comparative, mostra “Sulle tracce del formaggio grigio della Valle Aurina”, degustazione di piatti tipici dell’Osteria Gambero Rosso.

Durante il festival sarà presentata in anteprima assoluta una novità: la “Burrola”, invenzione di Roberto Montanari, formaggiaio della Liguria che insieme alla figlia Solange ha combinato due prodotti mitici, la burrata pugliese e il gorgonzola lombardo, per dar vita ad un formaggio dal gusto unico.

Martin Pircher, l’infaticabile organizzatore della manifestazione, presenterà i francobolli con l’immagine di formaggi eccezionali. Nell’ufficio postale i visitatori  potranno spedire le cartoline timbrate con un “annullo postale speciale”. La fantasia di Pircher però non sembra volersi fermare perché sta meditando di creare il primo francobollo commestibile.  


giovedì 23 febbraio 2012

La Lonely Planet riscopre Trieste e altri luoghi poco celebrati


Piazza Unità d'Italia - Trieste
Nella classifica dei “10 luoghi del mondo poco celebrati”,  pubblicata dalla Lonely Planet, spicca la città italiana di Trieste (di cui abbiamo parlato in un precedente post), seguita da altre località da scoprire, in Europa, Asia e Africa. 

Se volete andare a verificare di persona quello che dicono gli autori delle celebri guide, ecco la classifica delle mete con una breve descrizione, invitandovi ad iniziare la scoperta di questi luoghi poco conosciuti partendo dalle pagine del sito di ViaggioBene

2. Arras, Francia: la capitale del Pas de Calais ha sontuosi edifici in stile barocco dominati dall’alto Beffroi.
3. Gujarat, India: nella parte  nord-occidentale dell’India, è terra dalle forti tradizioni culturali con importanti resti archeologici, città dalle grandi architetture e le incantevoli paludi salmastre di Little Rann of Kutch.
4. Chóngqìng, Cina: città sul Fiume Azzurro di cui la Lonely Planet segnala il cibo tanto speziato da togliere il fiato.
5. Aberdeen, Scozia: architettura vittoriana, una spiaggia sabbiosa amata dai surfisti, nei dintorni castelli e la natura spettacolare degli Altopiani Scozzesi.
6. Utrecht, Paesi Bassi : graziosa città con case medievali che si affacciano sui canali e strade animate da caffè, ristoranti e bar.
7. Meknès, Marocco: antica capitale dalla ricca architettura e il centro storico patrimonio dell’Unesco, come il vicino sito archeologico romano di Volubilis.
8. Helsinki, Finlandia: capitale finlandese che sembra un libro di storia dell’architettura. Molto vivace la vita notturna d’estate.
9. Jerez de la Frontera, Spagna: città andalusa famosa per la produzione di sherry, il flamenco, l’arte equestre.
10. Takayama, Giappone : templi, antichi villaggi, artigianato tradizionale fanno respirare l’atmosfera dell’antico Giappone.

Da quale di questi luoghi partireste?

La Lonely Planet riscopre Trieste


Piazza Unità d'Italia - Trieste
La Lonely Planet ha pubblicato la classifica dei “10 luoghi del mondo poco celebrati”, luoghi che, secondo gli autori delle celebri guide, rimangono fuori dai sentieri battuti, nonostante le meraviglie che avrebbero da offrire. 
 
Il primo posto se lo è aggiudicato una città italiana: Trieste.
Trieste è spesso lasciata in disparte da chi trascorre le vacanze sulle spiagge dell’Adriatico. Ma Trieste è davvero una città che merita di essere vista, una città di grande fascino, con repentini cambi di scenografia dalle grandi piazze e rive in stile asburgico alle strette vie di sapore veneziano. 
I motivi per visitare Trieste sono tantissimi e la fama di città di vecchi non le rende giustizia. Trieste è una città che può incuriosire e conquistare anche i visitatori più piccoli.

Noi abbiamo trovato almeno dieci buoni motivi per andare a Trieste  :
    1. provare l’ebbrezza della bora, magari rifugiandosi tra le “fodre”, le strette vie create apposta per non essere spazzati via dal forte vento;
    2. arrampicarsi verso Opicina a bordo dell’antico tram;
    3. salire alla Cattedrale di San Giusto dove vestigia romane e capolavori medievali sovrastano la città;
    4. mangiare in un buffet dove si trova un piatto caldo ad ogni ora del giorno e poi sorseggiare il caffè negli eleganti locali storici;
    5. perdersi nei tantissimi musei, da quello postale della Mitteleuropa, all’Immaginario Scientifico, dal Museo Ferroviario che conserva locomotive a vapore e precisi modellini fino alla risiera di San Sabba;
    6. cercare il fascino che attrasse James Joyce e Italo Svevo;
    7. ammirare la suggestiva illuminazione notturna di Piazza Unità d’Italia passeggiando sul Molo Audace;
    8. scoprire i tanti colori dell’entroterra del Carso, delle alte falesie di Duino, della baia di Sistiana, del porto di Muggia;
    9. entrare a piedi nudi nel Centro Visite della Riserva Naturale Marina di Miramare dove si prova la sensazione di camminare sul fondo del mare e dove è possibile immergere le mani nelle vasche per toccare alcuni invertebrati marini;
    10. farsi abbagliare dal bianco Castello di Miramare, custode di grandi amori e tragedie.
    Voi che ne dite di questa classifica? 


    Una via del centro storico di Trieste
    La Cattedrale di San Giusto - Trieste
    Il capolinea del Tram Trieste - Opicina


    venerdì 17 febbraio 2012

    Costa Concordia e il turismo delle crociere

    Il molo dell’Isola del Giglio probabilmente non aveva mai visto così tante persone tutte insieme. La notte fra il 13 e il 14 gennaio resterà nella memoria: la notte del naufragio della Costa Concordia. 

    In un mese si sono accavallate notizie, storie di uomini e donne, di coraggio ed eroismo, di paura e sgomento. Ad un mese dall’incidente sono molte le domande ancora senza risposta.
    La macchina della giustizia sta facendo il suo lavoro. A chi si occupa di turismo resta da interrogarsi sugli aspetti e sui risvolti turistici di  questo avvenimento.


    È tutto da scoprire l’impatto che il naufragio avrà sull’Isola del Giglio: da un lato viene da pensare che la piccola isola è divenuta molto famosa e potrà essere meta di un prossimo turismo, mentre i turisti cosiddetti delle lacrime (quelli che sono andati a vedere di persona il gigante spiaggiato) sono già arrivati. Ma c’è anche la preoccupazione per il futuro ambientale della zona: le tonnellate di carburante ma anche di cibo, detergenti e altre sostanze contenute nella nave sono un grave rischio per il mare e le coste dell’isola.

    L’immagine del bianco gigante del mare fa sorgere domande anche sull’effettivo impatto delle navi da crociera sull’ambiente marino. Navi sempre più grandi (si dice che il gigantismo abbia fatto abbassare i costi delle crociere) solcano i mari e approdano in porti di località dall’equilibrio molto delicato. Basti pensare a Venezia: le navi da crociera passano in Bacino San Marco e regalano ai crocieristi uno scenario spettacolare. Tuttavia queste grandi navi creano uno spostamento d’acqua notevole, senza considerare poi il consumo di carburante e i fumi degli inceneritori di bordo impegnati a smaltire le scorie prodotte da tre-quattro mila persone ogni giorno.

    Si pensa all’effetto economico sulle città in cui le navi attraccano.  “Le crociere pesano poco sulle strutture turistiche locali perché sono in larga misura alternative a esse - dice Stefano Landi, esperto di turismo e presidente della società di ricerca SL&A  - . La maggior parte dei crocieristi non dorme negli alberghi, non mangia nei ristoranti ma fa tutto a bordo. Per poter ospitare queste enormi navi i porti hanno bisogno di banchine lunghissime. Non solo. Bisogna prevedere anche degli immensi parcheggi in grado di ospitare i pullman che aspettano i passeggeri per le escursioni. Questi lavori stanno tutti in una zona di bilancio che non si chiama né crociere né turismo, si chiama Ministero delle infrastrutture”.

    Intanto il Ministero dell’Ambiente ha deciso di regolamentare le rotte crocieristiche con l’obiettivo di evitare futuri “inchini” delle navi. E riguardo a Venezia si sta studiando come creare una stazione marittima fuori dalla zona più delicata della città. 

    Forse quello delle navi da crociera è un turismo da ripensare ragionando con i criteri del turismo responsabile, pensando anche a chi su queste navi ci lavora.
    Per avere una visione laterale delle crociere resta imperdibile il libro di David Foster Wallace “Una cosa divertente che non farò mai più”, edizioni Minimum Fax .

    Dopo il primo impatto poco rassicurante e il crollo in borsa del titolo Carnival, proprietaria di Costa Crociere, il mercato segna comunque una discreta ripresa. Sia Msc che Royal Caribbean segnalano che c’è stato un rallentamento degli acquisti da parte di  chi si avvicinava per la prima volta al viaggio in nave, mentre gli affezionati non si sono fatti coinvolgere dalle vicende recenti. Non è lo stesso per Costa, il cui amministratore delegato, Pier Luigi Foschi, ha dichiarato che l’azienda ha perso il 35 per cento dei clienti rispetto allo stesso mese dello scorso anno, che la società ha avuto un grosso colpo mediatico, con un marchio che ne sta uscendo massacrato. C’è poi la questione del risarcimento danni ai passeggeri tra accordi, cause, class action. L’accordo raggiunto tra Costa Crociere e le Associazioni di Consumatori prevede un rimborso di 11mila euro a passeggero per coprire la perdita del bagaglio e degli effetti personali, il danno psicologico e quello da vacanza rovinata. Ma la compagnia si è impegnata a versare ulteriori somme: il prezzo pagato per la crociera (comprese tasse portuali), i transfer aerei e bus compresi nella pratica, il viaggio di rientro, le spese mediche e i costi sostenuti durante la crociera. Intanto Codacons ha avviato un’azione internazionale per il risarcimento.

    Il web è zeppo di news continuamente aggiornate, di immagini, video, ricostruzioni, fino alle parodie, compresa l'ironia di di David Letterman .
    Coinvolgente emotivamente il Reportage del Corriere della Sera, mentre il National Geographic si è interrogato sulle crociere disastro che hanno cambiato il modo di viaggiare
    annunciando che farà anche un documentario raccogliendo immagini e video che i protagonisti del naufragio della Costa Concordia vorranno inviare.

    In questi giorni sono iniziate le operazioni per svuotare i serbatoi della nave che poi verrà rimossa e pare non sarà più utilizzata. Cercando di dare risposte alle tante domande sul futuro delle crociere, resta il pensiero per quella notte, per le vittime e per i dispersi.

    venerdì 10 febbraio 2012

    Come saranno i viaggiatori del futuro


    Top Manager, Senior Dinamici, Pendolari Cosmopoliti, Clan Globali: vi riconoscete in una di queste quattro categorie? Allora siete un Future Traveller.

    Lo studio Future Traveller Tribes 2020  - condotto da Henley Centre HeadlightVision, società di consulenza internazionale, e commissionato da Amadeus, technology partner nel settore del turismo e dei viaggi – identifica i viaggiatori potenzialmente dominanti entro i prossimi 10-15 anni, analizzando in particolare i trend che influenzeranno il trasporto aereo. 
    Le quattro tipologie di turisti non sono le uniche tribù di viaggiatori che si presenteranno in futuro, ma sono quelle che saranno più consistenti e che presenteranno le sfide più interessanti per i fornitori di servizi di viaggio.

    Ecco le quattro tribù:

    Top manager: viaggiatori aziendali d'elite, rappresentano la più ricca delle quattro tribù e comprendono dirigenti senior di aziende con interessi internazionali, che viaggiano nelle classi più costose o anche a bordo di aero-taxi e jet privati. Le aspettative legate al viaggio saranno elevate: servizio personalizzato che soddisfi e anticipi ogni richiesta, viaggio rapido e procedure snelle, possibilità di lavorare oppure rilassarsi.

    Senior dinamici: macro gruppo di viaggiatori anziani, sani e benestanti che, nella fascia di età tra i 50 e 75 anni, viaggeranno sulla spinta di esigenze culturali e del tempo libero a disposizione. Questi viaggiatori sceglieranno di esplorare il mondo scegliendo le date più congeniali e convenienti. Molto spesso si tratta di viaggiatori “navigati” che richiedono un alto livello dei servizi offerti.

    Pendolari cosmopoliti: ampia categoria che vive e lavora in località e paesi diversi. In questo caso i trasferimenti aerei sono numerosi e necessari. I pendolari sono molto attenti al tempo: chiederanno facili sistemi di prenotazione, check-in veloci, possibilità di continuare a lavorare e di accedere alla tecnologia per tutta la durata del viaggio, senza dimenticare una certa coscienza ecologica.

    Clan globali: l’aumento della migrazione globale farà aumentare il numero di viaggiatori che  utilizzeranno con maggior frequenza il trasporto aereo per visitare i nuclei familiari d’origine. Prezzi convenienti, prenotazione comoda e capacità di soddisfare le diverse esigenze dei vari componenti della famiglia saranno le richieste di questi viaggiatori.

    Le quattro categorie sono la parte più grande di un fenomeno che sta portando il turismo a dividersi in tantissime categorie. Il recente libro Nuovi Turismi(M. Gerosa – S. Magro, Morellini Editore)  individua ben 100 modalità di viaggiare, da quello con maggiordomo al seguito, all’Armchair tourism, ossia chi viaggia con la mente stando seduto in poltrona sfogliando depliant. In mezzo c'è chi viaggia senza mai abbandonare i sussidi tecnologici e chi cerca ospitalità nei divani di mezzo mondo.

    E se 100 categorie non bastano, date un’occhiata al Laboratorio Sperimentale di viaggio per scoprire l’Alfabeturismo o il Circuito Strambotto.

    E voi, a quale tribù appartenete?






    venerdì 3 febbraio 2012

    Abruzzo Snow Life

    ©AbruzzoTurismo
    L’Italia ama l’Abruzzo.
    Una recente indagine di Federalberghi sui consumi turistici invernali degli italiani ha evidenziato come l’Abruzzo sia al secondo posto tra le regioni più amate dagli italiani per la settimana bianca, a pari merito con il Piemonte e dietro solo al Trentino Alto Adige.

    Facilmente raggiungibile, prezzi contenuti (come ha dimostrato un sondaggio di Trivago.it), offerte di pacchetti tutto-compreso, 700 km di piste e un'ampia offerta di opportunità per gli sport invernali (discesa, fondo, escursionismo, snowboard, sleddog, snowtubing) hanno decretato la fortuna della regione.

    Per questa stagione invernale i servizi di Abruzzo Turismo si sono sviluppati soprattutto nel web 2.0. 
    Volete sapere se c’è neve in una determinata località? Com’è il tempo? Se gli impianti sono aperti? L’Abruzzo si è fatto in quattro, anzi, in cinque.

    C’è una pagina dedicata a Sciare in Abruzzo nel sito web istituzionale con indicazioni sulle località sciistiche, ricettività, eventi, con cartine interattive, servizi meteo e possibilità di ricevere  via sms il bollettino neve.

    Il nuovo Blog dedicato alla neve contiene depliant da scaricare, bollettini meteo e neve,  immagini dalle webcam, news aggiornate e si propone come un luogo di incontro virtuale per condividere le esperienze sulle montagne d'Abruzzo e pubblicare contenuti multimediali video, link e foto.

    La pagina di Facebook visit.abruzzo e i tweet da YourAbruzzo tengono costantemente aggiornati su novità, eventi, meteo, neve e danno utili consigli ai turisti.

    I numerosi video di YouTube  portano direttamente nel cuore della regione.

    Pronti dunque alla neve delle montagne d'Abruzzo?