venerdì 30 settembre 2011

Autunno tempo di concorsi


Navigando nel web non è difficile imbattersi in concorsi che vogliono mettere alla prova la creatività dei viaggiatori, grandi e piccoli, veloci o lenti. Noi ne abbiamo trovati quattro: uno per chi ama scrivere, uno per giovani disegnatori, uno per i fotografi e uno che comprende tutte le categorie.

Le Ferrovie Italiane hanno promosso un concorso letterario on-line dal titolo “Racconti in linea. Storie del Frecciarossa”.  Ci sono 6 mesi di tempo per raccontare storie ed esperienze, corredate anche da fotografie e video, ambientate su 6 tratte: Salerno - Napoli, Napoli - Roma, Roma -Firenze, Firenze - Bologna, Bologna – Milano, Milano – Torino. Il racconto dovrà essere classificato in una delle 6 categorie: divertente, riflessivo, pungente, romantico, rilassante, fantasioso. I testi pubblicati saranno valutati dagli altri utenti registrati sul sito o tramite account Facebook. Ogni mese i racconti più votati troveranno spazio sui new media del Gruppo FS: La Freccia.TV, FSNews Radio e FSNews.it, sul magazine La Freccia e su Twitter, YouTube, Flickr. Alla fine del concorso saranno selezionate sei storie, una per tratta, che diventeranno i capitoli di un racconto collettivo itinerante.

La Federazione Italiana Amici della Bicicletta promuove anche quest’anno, assieme a Bimbimbici un concorso di disegno dal titolo “Una strada tutta mia. Gioco, pedalo e osservo il mondo”. Possono partecipare Istituti scolastici, Comuni ed Associazioni iscrivendo bambini dai 3 ai 13 anni, che potranno esprimere la loro creatività realizzando disegni sui temi della mobilità sostenibile, della  qualità della vita, della città come luogo sicuro per giocare. Lo scopo dell’iniziativa è di far percepire alla collettività le strade non solo come arterie per gli spostamenti urbani, ma anche come luoghi sicuri dove i bambini possono giocare, pedalare in sella alle loro bici, oppure fermarsi ad osservare il mondo.

C’è tempo fino al 30 novembre per partecipare al Concorso “Fotografare il parco”, concorso di fotografia naturalistica organizzato da tre Parchi italiani GranParadiso , Stelvio , Abruzzo,Lazio e Molise   e dal Parco nazionale francese della Vanoise  . Le categorie sono quattro: “I paesaggi, le foreste e gli alberi del Parco”, “Fauna selvatica del Parco”, “Macro del Parco”, “Digiscoping del Parco”.
Ogni autore potrà concorrere presentando fino a quattro fotografie per sezione, a colori o in bianco e nero. Le opere scelte verranno premiate con premi messi a disposizione da Swarovski Optik Italia,  da Nikon Italia, dall’Associazione Mountain Photo Festival e da Edinat, editore di “Natura”, la rivista specializzata in tema di natura ed ambiente.

Per i camminatori c’è tempo fino al 31 ottobre per partecipare al  concorso “inVia!” , premio internazionale promosso dall'Associazione Civita  e dall’Assessorato alla Cultura, Spettacolo e Sport della Regione Lazio con il patrocinio dell’Associazione Europea delle Vie Francigene . Il premio è per fotografia, video, lettera breve, sms da/per su le Vie Francigene. Può partecipare chiunque abbia percorso un tratto delle Vie Francigene in generale, ed in particolare chi abbia esplorato la Via nel suo tratto laziale, in una qualsiasi occasione o momento. Il Premio prevede tre categorie: adulti; giovani fino ai 14 anni; La Via nel Lazio. Tutti i materiali ricevuti potranno essere pubblicati nei siti web Associazione Via Francigena , Associazione Civita , Cultura Lazio , Itineraria , Vie Francigene del Sud .

Avete già individuato il concorso che vi piace di più?

lunedì 19 settembre 2011

Avanti tutta: invito ai viaggiatori, e non solo

In una delle pareti di casa sua ha scritto: “La vita è un viaggio sperimentale fatto involontariamente”. La frase è di Pessoa, la casa è quella dello scrittore Simone Perotti.

Simone Perotti ha fatto del viaggio uno stile di vita. Con il suo libro “Adesso basta” ha fatto conoscere a molti il downshifting (letteralmente scalare la marcia ), aiutando i più coraggiosi a lasciare tutto e cambiare vita, ma dando anche qualche spunto a chi, pur non potendo cambiare vita, può vedere le cose, e vivere la vita quotidiana, con occhi nuovi. La sua passione per il mare è diventata uno dei modi per sostenersi: è istruttore di vela e skipper. L’altra sua grande passione è la scrittura: i suoi due ultimi libri sono “Avanti tutta” , in sostanza il seguito di “Adesso basta” e il romanzo “Uomini senza vento” . Tutti e tre i libri compongono quella che l’autore definisce “Trilogia sulla libertà” e che noi potremmo definire una sorta di manuale per chi decide di dare alla vita un ritmo diverso.
La sua vita è un lungo viaggiare: portando per mare barche e persone, ma anche spostandosi su e giù per l’Italia alle presentazioni dei suoi libri.

Nel suo profilo Facebook si descrive così: “In realtà scrivo romanzi e navigo a vela, e da entrambe le attività traggo i denari per vivere. Il punto è che se ho bisogno di pochi denari mi basta lavorare poco. E infatti guadagno poco. Però scrivere scriverei comunque, come ho sempre scritto, anche quando non pubblicavo. E navigare... lo stesso. “

Simone, la tua scelta di vita lascia un grande spazio ai viaggi. Hai fatto molti viaggi finora?
Molti. Viaggiare costa pochissimo se si ha molto tempo a disposizione. E poi si va sempre a trovare qualcuno, che è ben lieto di ospitarti sul suo divano.
Non ho mai viaggiato così tanto. Dovevo sempre lavorare!! Qualche tempo fa volevo andare in Bretagna, ma non trovavo tariffe favorevoli. Però cercando mi sono accorto di una tariffa stracciata per Barcellona. Tac! Ho cambiato destinazione. Anche la flessibilità aiuta a diminuire i costi. In Bretagna ci andrò un’altra volta.

Qual è l’ultimo viaggio che hai fatto?
A Barcellona, appunto. Splendida città del Mediterraneo. Grande arte, tanta cultura, civiltà, architettura, cibo, calcio. Bellissima.

Il viaggio più bello che hai fatto?
Recentemente negli USA via barca a vela. Da Madeira a New York. In passato con i  miei genitori in roulotte da Roma alle foci del Danubio, in Romania, vicino al confine sovietico (all’epoca…). (Viaggio "7 mosse x l'Italia" da Genova a New York, con Soldini e altri, ndr)

… e quello più brutto?
Certamente quello quotidiano che facevo da casa all’ufficio, lungo il Raccordo anulare, a Roma, quando lavoravo.

C’è un viaggio sognato e non ancora realizzato?
Vorrei fare tutta la costa del Mar Nero da Istanbul a Istanbul passando per il Bosforo, la Turchia, la Georgia, la Russia, l’Ucraina, la Romania e la Bulgaria. Lo farò spero tra un anno.

Ti capita di soffrire di nostalgia per qualche luogo visitato o viaggio fatto?
Molto spesso. Ho sempre nostalgia di Genova, di Palermo, di Istanbul. Io sono un uomo del Mediterraneo, e quei luoghi, tutte le città del nostro grande mare, sono casa mia.

C’è uno scrittore di viaggi che ti piace particolarmente?
Da Potocki a Chatwin ho molto amato i viaggiatori veri, come Conrad, come Lawrence. Odio (si fa per dire…) i viaggiatori immaginari come Salgari, che dissero e non fecero.

I tuoi viaggi sono sempre legati al lavoro? Oppure ti è capitato di fare un viaggio destinato solo a te stesso?
Ormai non sono quasi più legati al lavoro, a parte l’estate in vela. Il viaggio richiede libertà, non la offre.

Meglio viaggiare da soli o in compagnia?
Ho viaggiato molto da solo. Mi piaceva moltissimo. E anche ora, talvolta. Però condividere tempi e atmosfere è splendido. Non è facile trovare buoni compagni di viaggio.

Può il viaggio essere una piccola parentesi in cui sperimentare il downshifting?
Sì, è così. Però la libertà temporanea non è neppure paragonabile alla libertà vera. Ne è solo una citazione, una metafora. Attenzione perché accontentarsi di tre settimane all’anno è come vivere dell’ora d’aria. Una vacanza non basta. Non è per me. Non più.

giovedì 8 settembre 2011

POTERE LONGOBARDO

Sette luoghi legati ai Longobardi sono diventati Patrimonio Unesco

Quando Re Alboino decise di lasciare le terre della Pannonia, invase dagli Ávari, per attraversare le Alpi Orientali e insediarsi nell’Italia settentrionale, nel 568 d.C., non pensava certo che a distanza di secoli il suo popolo e i segni del suo potere sarebbero diventati Patrimonio dell’Umanità.
Guerrieri barbari, i Longobardi crearono un regno che dal 568 al 774 dominò su gran parte dell’Italia.

Dal 25 giugno scorso alcuni monumenti, che testimoniano la presenza, il potere, il culto dei Longobardi, sono stati dichiarati dall’ Unesco Patrimonio dell’Umanità creando il sito seriale definito  “I Longobardi in Italia. Centri del potere (568-774 d.C.)” con il logo di “Italia Langobardorum”  .

L’idea di questo sito seriale, che raggruppa importanti monumenti, in varie parti d'Italia, è di far tornare alla memoria dei visitatori come i Longobardi, dopo lo stanziamento in Italia, abbiano unito in maniera esemplare, in particolare nell’arte, le tradizioni germaniche che si portavano dalle loro terre d’origine con la tradizione romana e bizantina dei luoghi conquistati e come abbiano lasciato all’Italia un’importante eredità, artistica e culturale.

La candidatura di questa serie di luoghi, lontani tra loro, ma legati da una comune origine, è stata dichiarata innovativa e nel sito del comune di Cividale si possono ripercorrere tutte le tappe partendo dalla prima idea nata nel 1996.

I criteri che hanno portato all’iscrizione, che si possono leggere nel sito dedicato al Patrimonio Unesco del Ministero per i Beni e le Attività Culturali , descrivono questi monumenti come importanti testimonianze di commistione tra arte, valori e tradizioni.


©italialangobardorum
A Cividale del Friuli l’area entrata nel Patrimonio Unesco comprende il Tempietto Longobardo e il complesso episcopale con i resti del Palazzo patriarcale. Il fonte battesimale del patriarca Callisto e l’altare del duca Rachis sono raffinate opere dell’arte longobarda mentre il Tempietto, intitolato a Santa Maria in Valle, è un autentico gioiello, forse la più nota opera architettonica longobarda.


©italialangobardorum
Il sito Unesco di Brescia è il complesso monastico di San Salvatore - Santa Giulia sede del Museo della Città,  che comprende il monastero femminile edificato dal duca Desiderio.



©italialangobardorum
A Castelseprio , in provincia di Varese, i Longobardi trasformarono il castrum romano in monastero nell’VIII secolo. La torre del monastero di Torba, i ruderi della basilica di San Giovanni Evangelista e la piccola chiesa di S. Maria Foris Portas, con bellissimi affreschi, sono il segno del potere longobardo in queste terre.

©italialangobardorum
Scendendo verso sud  si trova San Salvatore a Spoleto (in provincia di Perugia), basilica paleocristiana rinnovata dai Longobardi, che conserva tracce della decorazione architettonica ed è importante testimonianza dello stile classicheggiante dell’epoca.


©italialangobardorum
Di  suggestivo impatto, tanto da essere stato per secoli oggetto di visita di molti artisti, il Tempietto del Clitunno a Campello (in provincia di Perugia), è un bell’esempio di riutilizzo in chiave classicheggiante di elementi di spoliazione d’epoca romana, che convivono con elementi decorativi originali creati appositamente per questo edificio.

©italialangobardorum
A Benevento, sede di un grande e importante ducato nell’Italia meridionale, la Chiesa di Santa Sofia è opera longobarda tra le meglio conservate, fondata dal duca Arechi nel 760 e divenuta la chiesa nazionale dei Longobardi. Degli affreschi originari restano alcuni frammenti.



©italialangobardorum
I Longobardi ebbero un’importante influenza nello sviluppo dei pellegrinaggi in Europa con la particolare devozione a San Michele e la ristrutturazione di un preesistente Santuario a Monte Sant’Angelo in provincia di Foggia. Questo dal VII secolo divenne il più importante luogo del culto legato a San Michele, tanto da influenzare il famoso Mont Saint Michel in Francia.  

Alcuni di questi luoghi sono famosi e il loro legame con i Longobardi è noto e indiscusso. Altri
sono meno noti e forse per alcuni di questi monumenti il legame con i Longobardi non è sempre stato ben definito.
Della civiltà longobarda forse ricordiamo poco e uno degli obiettivi di questa nuova iscrizione è anche quello di rendere noto il lascito all’Italia di questo popolo, che per molti sarà solo uno sbiadito ricordo di scuola.
Proprio all’insegna della conoscenza di questi luoghi è in programma ad ottobre un tour che toccherà tutti i siti legati ai Longobardi, con l’idea di far emergere come i possedimenti longobardi crearono una sorta di unità nazionale.
E nel numero di ottobre di Itinerari e Luoghi sarà pubblicato un servizio su Cividale.

Voi conoscete questi luoghi? Li avete visitati? Sapevate che erano legati ai Longobardi?
E cosa vi viene in mente pensando ai Longobardi? 

giovedì 1 settembre 2011

Aiuto! Stavo meglio in vacanza.


Il paesaggio in vacanza: tutta un'altra vista.
©Eva Vallarin
Chissà quanti, in queste mattine di fine estate, si alzano pensando alla vista che avevano al risveglio, solo qualche giorno fa, mentre erano in vacanza. E provano una leggera nostalgia, che a volte si somma a un certo nervosismo tornando al lavoro.
La chiamano Post Vacation (o Holidays) Blues: depressione post vacanza, sindrome da rientro. Probabilmente la stessa che una famosa compagnia di crociera utilizzava per farsi pubblicità qualche tempo fa. Chi ne soffre può trovare dei compagni nella pagina facebook a loro dedicata.
In questi giorni è l’argomento principe di chi si occupa di viaggi.
La psicologa del canale viaggi del Corriere analizza questa singolare forma di depressione che provoca stanchezza, cattiva digestione, ansia e malumore. E stiano attenti i colleghi e i familiari: lo scatto d’ira pare essere sempre in agguato.
Forse è il lavoro che schiaccia, che obbliga a ritmi troppo serrati? Ma a volte i ritmi di alcuni viaggi non sono certo da meno. Che sia quel senso di libertà, che si ha spesso in vacanza, che viene meno una volta rinetrati?
La sindrome si traduce non solo in difficoltà a riprendere i ritmi quotidiani ma anche in nostalgia per i luoghi visitati. A volte il desiderio può essere quello di tornare al più presto nella città che ha accolto il visitatore, o sulla spiaggia da sogno del relax.
I consigli si sprecano: indicazioni su come far durare il benessere delle vacanze anche al ritorno, dall’attività fisica al non esagerare col lavoro, suggerimenti per riprendere con calma e gradualità, magari rientrando dalle fiere un po’ in anticipo, consigli per una corretta, antidepressiva, alimentazione, compreso il suggerimento della Coldiretti di consumare uva come anti stress.

C’è chi pensa di risolvere il Post Vacation Blues con una nuova vacanza, magari un weekend autunnale. Sempre la Coldiretti ha stimato che oltre 6 milioni di italiani sceglieranno settembre per fare un periodo di vacanza, dirigendosi spesso in montagna o in campagna, magari a vendemmiare.
L’autunno offre rassegne enogastronomiche, mostre, eventi culturali. Senza poi dimenticare qualche volo low cost verso l’Europa.

A consigliare uno dei sistemi per superare la depressione post vacanza ci pensa anche l’onnipresente wikipedia condividere con amici e parenti la vacanza e guardare le foto. La speranza sta nel fatto che questo sistema non si traduca nei vecchi interminabili pomeriggi a guardare diapositive: certo, oggi sono foto digitali viste in tv, ma la sostanza non cambia. Forse il suggerimento è di far venire la depressione agli altri?

E se da un lato si consiglia di non passare in maniera repentina da ritmi di super-lavoro al dolce far niente vacanziero, sempre più spesso i viaggiatori si portano il lavoro in vacanza .

Ma queste vacanze sono state tutte indimenticabili o magari c’è anche qualche nota negativa? C’è chi non ne vuole più sapere e reagisce come il giornalista David Foster Wallace che dopo una crociera scrisse il reportage “Una cosa divertente che non farò mai più”?
In questo caso ci vengono in aiuto le associazioni dei consumatori, che nello stesso periodo in cui gli psicologi ci danno i consigli per superare la nostalgia da vacanza, ci offrono molti strumenti per rimediare ai disagi del viaggio. Il nostro sito vi dà alcuni consigli e i link alle maggiori associazioni di consumatori.

Ma di nostalgia post vacanza qualcuno non soffre: forse chi in ferie non c’è proprio stato.
Che sia questa la soluzione, un po’ radicale, al Post Vacation Blues?