giovedì 8 settembre 2011

POTERE LONGOBARDO

Sette luoghi legati ai Longobardi sono diventati Patrimonio Unesco

Quando Re Alboino decise di lasciare le terre della Pannonia, invase dagli Ávari, per attraversare le Alpi Orientali e insediarsi nell’Italia settentrionale, nel 568 d.C., non pensava certo che a distanza di secoli il suo popolo e i segni del suo potere sarebbero diventati Patrimonio dell’Umanità.
Guerrieri barbari, i Longobardi crearono un regno che dal 568 al 774 dominò su gran parte dell’Italia.

Dal 25 giugno scorso alcuni monumenti, che testimoniano la presenza, il potere, il culto dei Longobardi, sono stati dichiarati dall’ Unesco Patrimonio dell’Umanità creando il sito seriale definito  “I Longobardi in Italia. Centri del potere (568-774 d.C.)” con il logo di “Italia Langobardorum”  .

L’idea di questo sito seriale, che raggruppa importanti monumenti, in varie parti d'Italia, è di far tornare alla memoria dei visitatori come i Longobardi, dopo lo stanziamento in Italia, abbiano unito in maniera esemplare, in particolare nell’arte, le tradizioni germaniche che si portavano dalle loro terre d’origine con la tradizione romana e bizantina dei luoghi conquistati e come abbiano lasciato all’Italia un’importante eredità, artistica e culturale.

La candidatura di questa serie di luoghi, lontani tra loro, ma legati da una comune origine, è stata dichiarata innovativa e nel sito del comune di Cividale si possono ripercorrere tutte le tappe partendo dalla prima idea nata nel 1996.

I criteri che hanno portato all’iscrizione, che si possono leggere nel sito dedicato al Patrimonio Unesco del Ministero per i Beni e le Attività Culturali , descrivono questi monumenti come importanti testimonianze di commistione tra arte, valori e tradizioni.


©italialangobardorum
A Cividale del Friuli l’area entrata nel Patrimonio Unesco comprende il Tempietto Longobardo e il complesso episcopale con i resti del Palazzo patriarcale. Il fonte battesimale del patriarca Callisto e l’altare del duca Rachis sono raffinate opere dell’arte longobarda mentre il Tempietto, intitolato a Santa Maria in Valle, è un autentico gioiello, forse la più nota opera architettonica longobarda.


©italialangobardorum
Il sito Unesco di Brescia è il complesso monastico di San Salvatore - Santa Giulia sede del Museo della Città,  che comprende il monastero femminile edificato dal duca Desiderio.



©italialangobardorum
A Castelseprio , in provincia di Varese, i Longobardi trasformarono il castrum romano in monastero nell’VIII secolo. La torre del monastero di Torba, i ruderi della basilica di San Giovanni Evangelista e la piccola chiesa di S. Maria Foris Portas, con bellissimi affreschi, sono il segno del potere longobardo in queste terre.

©italialangobardorum
Scendendo verso sud  si trova San Salvatore a Spoleto (in provincia di Perugia), basilica paleocristiana rinnovata dai Longobardi, che conserva tracce della decorazione architettonica ed è importante testimonianza dello stile classicheggiante dell’epoca.


©italialangobardorum
Di  suggestivo impatto, tanto da essere stato per secoli oggetto di visita di molti artisti, il Tempietto del Clitunno a Campello (in provincia di Perugia), è un bell’esempio di riutilizzo in chiave classicheggiante di elementi di spoliazione d’epoca romana, che convivono con elementi decorativi originali creati appositamente per questo edificio.

©italialangobardorum
A Benevento, sede di un grande e importante ducato nell’Italia meridionale, la Chiesa di Santa Sofia è opera longobarda tra le meglio conservate, fondata dal duca Arechi nel 760 e divenuta la chiesa nazionale dei Longobardi. Degli affreschi originari restano alcuni frammenti.



©italialangobardorum
I Longobardi ebbero un’importante influenza nello sviluppo dei pellegrinaggi in Europa con la particolare devozione a San Michele e la ristrutturazione di un preesistente Santuario a Monte Sant’Angelo in provincia di Foggia. Questo dal VII secolo divenne il più importante luogo del culto legato a San Michele, tanto da influenzare il famoso Mont Saint Michel in Francia.  

Alcuni di questi luoghi sono famosi e il loro legame con i Longobardi è noto e indiscusso. Altri
sono meno noti e forse per alcuni di questi monumenti il legame con i Longobardi non è sempre stato ben definito.
Della civiltà longobarda forse ricordiamo poco e uno degli obiettivi di questa nuova iscrizione è anche quello di rendere noto il lascito all’Italia di questo popolo, che per molti sarà solo uno sbiadito ricordo di scuola.
Proprio all’insegna della conoscenza di questi luoghi è in programma ad ottobre un tour che toccherà tutti i siti legati ai Longobardi, con l’idea di far emergere come i possedimenti longobardi crearono una sorta di unità nazionale.
E nel numero di ottobre di Itinerari e Luoghi sarà pubblicato un servizio su Cividale.

Voi conoscete questi luoghi? Li avete visitati? Sapevate che erano legati ai Longobardi?
E cosa vi viene in mente pensando ai Longobardi? 

3 commenti:

  1. Le tracce della presenza longobarda in Italia mi erano note, anche se ho visitato solo Cividale. Vedrò di colmare questa lacuna al più presto.
    Certo, se si pensa ai Longobardi viene istintivo guardarsi indietro, verso tempi lontani...ma forse non è necessario.
    Vi sarà certamente capitato di chiedere a vostro figlio:"Quando ti decidi a tagliarti quella zazzera?" O nel caos della sua stanza vi sarete chieste: "Ma mi ha preso per la sua sguattera?" Ebbene, senza rendervene conto, avrete utilizzato -oltre a tutta la vostra pazienza- due parole di origine longobarda: zazzera e sguattera.
    E' questo il fascino della storia: continua a vivere con noi.
    Forse anche le donne longobarde avevano mal di "schiena" la sera e a volte si sentivano uno "straccio".
    Sicuramente più di qualcuna si sarà lamentata per aver dovuto sopportare il marito che "russava"...
    Patrizia Artuso

    RispondiElimina
  2. Grazie Patrizia per il suo contributo! Non sapevamo che queste parole fossero longobarde. E mi viene in mente ora che anche la più popolosa delle regioni italiane, la Lombardia, deriva il suo nome da questo popolo affascinante e un po' misterioso.

    RispondiElimina
  3. Alcuni di questi luoghi li ho visitati ma, ad eccezione del Tempietto di Cividale, non sapevo che avessero legami con i Longobardi. E nelle mie fidate guide non ho trovato indicazioni al riguardo.

    RispondiElimina